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Road To Istanbul
- OSVALDINO
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Per passare il confine tra Grecia e Turchia (così come quello tra Montenegro ed Albania) serve il passaporto, un ventaglio, un mazzo di carte e la pazienza di Giobbe..... possono farti aspettare anche 3/4 ore sotto il sole e le mosche!!!
Ma il bello del viaggio è anche questo...
P.s. In Albania la carta verde non vale, bisogna pagare alla frontiera 50 euro per una polizza provvisoria che vale solo in quel paese.
OSVALDINO, 1600 TD, TETTO ALTO, 1985, ex furgonato IN FASE DI RESTAURO!!!
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- SyncroDan
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A dir la verità la Lonely Planet che ho preso pochi giorni fa dice che in Montenegro il passaporto ci vuole. :
In Turchia c'è andata due anni fa la mia ragazza, con la sola carta d'identità .
In ogni caso, il passaporto meglio averlo!
Albania: già ... purtroppo è così... e vabbè....
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- OSVALDINO
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- il_teo
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So che dovrebbe esserci un'area di sosta x camper a nord di Istanbul, poco fuori. Me l'hanno segnalata questa primavera.
Secondo me 3 settimane possono bastare per questo viaggio.
ciao.
Teo
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Ciao Osvaldino!
A dir la verità la Lonely Planet che ho preso pochi giorni fa dice che in Montenegro il passaporto ci vuole. :
I cittadini dei Paesi dell'Unione Europea possono entrare in Montenegro con la sola “carta d’identità †valida per l’espatrio o, in alternativa, con il “passaportoâ€, e soggiornarvi fino a 90 giorni.
Per soggiorni superiori ai 90 giorni, è necessario recarsi alla stazione di polizia più vicina per l’eventuale estensione, che deve essere motivata e supportata da valide argomentazioni.
Nessun altro documento di riconoscimento o di identità , comunque denominato, è valido per l’ingresso in Montenegro.
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SyncroDan ha scritto: Ciao Osvaldino!
A dir la verità la Lonely Planet che ho preso pochi giorni fa dice che in Montenegro il passaporto ci vuole. :
In Turchia c'è andata due anni fa la mia ragazza, con la sola carta d'identità .
In ogni caso, il passaporto meglio averlo!
Albania: già ... purtroppo è così... e vabbè....
Per la Turchia invece è necessario il Passaporto/carta d’identità valida per l’espatrio. E’ consentito l’ingresso anche con la sola carta di identità valida per l’espatrio ed in corso di validità per coloro che:
- entrano in Turchia attraverso le frontiere per via aerea e marittima;
- entrano in Turchia dal confine greco e bulgaro per via ferroviaria e per via terra (salvo quanto indicato successivamente in caso di viaggio con mezzi propri, per il quale e’ necessario il passaporto).
E’ invece assolutamente necessario il passaporto per coloro che entrano nel Paese, per via terra e ferroviaria, dai confini del sud-est ed est della Turchia, ovvero le frontiere con la Georgia, l’Azerbaigian – exclave del Nakhicevan, l’Iran, l’Iraq e la Siria, (la frontiera con l’Armenia risulta infatti, al momento, chiusa).
Per coloro che si recano nel Paese per motivi diversi dal turismo è necessario il passaporto. Il passaporto è infine necessario anche per coloro che viaggiano con mezzi propri (autovettura, moto, camper); i veicoli in questione vengono iscritti sul passaporto al momento dell’ingresso in Turchia e tale iscrizione viene ricontrollata al momento dell’uscita.
Il passaporto e la carta di identità devono avere una validità residua di almeno 6 mesi dal momento dell’ingresso nel Paese.
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Ps .se avete altri suggerimenti su posti da vedere o campeggi in cui sostare, o (meglio ancora) aree di sosta per campeggiare liberamente nei posti dell'itinerario, sono sempre ben accetti!
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- SyncroDan
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Su Istambul: il quartiere Sultanahmet è molto bello e tranquillo e costellato di alberghetti. Magari qualche difficoltà a trovare parcheggio, ma credo basti un po' di pazienza.
Buon viaggioooooooooooooooo!
PS: ah, se percaso arrivi in anticipo, potrebbe essere l caso di far toccare l'Asia ai pneumatici del Jokerino, attraversando il ponte verso est e magari, con una notte di giuida, fare una puntatina in Cappadocia
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Vi aggiornerò con tutto al più presto!
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Vito Marco Polo 112 cdi 2002
ex- Joker 1.6 TD bianco classe 1989: in poche parole meraviglioso!
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- GiaQo
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Partenza da Pisa con tappa finale Lubiana. Primo intoppo: l'accendisigari non funziona e quindi addio corrente quando siamo in marcia. Ricorriamo ad un primo elettrauto, poi ad un secondo e infine al terzo, che è in grado di risolvere il problema (fusibile bruciato). Con circa due ore di ritardo partiamo. La prima vera sosta (esclusa quella in autogrill dove la lettura del giornale ci informa delle scaramucce al confine serbo-kosovaro) la facciamo a Trieste. Città molto carina nella quale non ero mai stato. Gelato e via, partenza verso il confine sloveno. Arrivo a Lubiana senza intoppi per le 18 circa, parcheggiamo in centro e giriamo la città . Divisa da un fiume che passa esattamente nel suo piccolo centro, non ha molte attrazioni. La sera la passiamo a cena in un posto tipico dove servono cucina slovena. I piatti forte sono a base di carne (daino e cervo su tutti) accompagnati da una buona birra. Post cena a giro tra i mille locali che fanno musica dal vivo e che sono proprio lungo il fiume.
Si ritorna al Joker e si cerca un posto per dormire. Andiamo verso l'osservatorio astronomico, passiamo la prima notte in un parco alberato dove (lo abbiamo scoperto al mattino) la gente va a correre.
29 luglio.
La mattina la spendiamo a Lubiana, andiamo a vedere il castello abbarbicato su una collina e passeggiamo per le vie della città tra mercati, artisti di strada e venditori di souvenir.
Lubiana è una città molto carina, più adatta ad una coppia (secondo me) che ad un gruppo di amici. Pranzo veloce a base di kebab (molto buono) e sgroppata direzione Zagabria.
Deviazione nel paese di Otocec dove c'era un fiumiciattolo nel quale speravamo di fare un bagno. Purtroppo non c'era un punto adatto e così, dopo aver riempito la doccia solare, ci siamo lavati dopo esserci infrattati in un boschetto.
Dopo aver perso 40 minuti circa alla dogana tra fila e lo sbrigo di tutte le questioni burocratiche, arriviamo a Zagabria. Cerchiamo subito un posto in cui cenare e presumibilmente dove passare la notte: lo troviamo in 15 minuti scarsi. Parcheggio zona stadio con annesso un boschetto. Sembra un posto tranquillo. Cena a base di pasta e sugo pronto. Andiamo quindi a visitare il centro città e più che altro a bere qualcosa con un 3 ragazze di Pisa (già , incredibile ma vero) conosciute a Lubiana il giorno stesso). Un litro di birra a meno di 2 euro, paese della cuccagna!
30 luglio.
Giornata interamente dedicata a Zagabria. Sono rimasto personalmente un pò deluso, mi aspettavo qualcosa di più. E' pur sempre la capitale di uno stato (anche se di recente costituzione). Ha offerto pochi spunti dal punto di vista "monumentistico", dove la principale attrazione è rappresentata da chiese. Molto bello il mercato ortofrutticolo, pieno di colori e suoni. Molto carina la cattedrale, anche se in parte era in rifacimento. La sera ci spostiamo in un lago artificiale a 20 minuti circa dal centro dove sono concentrati tutta una serie di locali e dove a quanto paro dovrebbe concentrarsi la vera movida di Zagabria. Il lago era molto bello, all'interno di un contesto di campi da gioco, aree verdi ed attrezzate, ma i locali lasciavano un pò a desiderare. Beviamo qualcosa e dormiamo qui, accampati nel parcheggio.
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- GiaQo
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Bagno nel lago appena svegli, nuotata e prima doccia senza preoccuparsi del litro d'acqua in più utilizzato. Dopo aver partecipato ad un gioco promozionale della Nivea (che ci ha omaggiato di crema solare, lettino, pallone gonfiabile e borsa termica) ci diregiamo verso il confine Serbo. Dopo un 200 km circa però decidiamo di effettuare una deviazione per arrivare al paese di Osijiek: non l'avessimo mai fatto! La guida ne parlava abbastanza bene, ma trovavamo la desolazione più totale. Sarà che era una calda domenica di fine luglio, ma non c'era nessuno ed era tutto chiuso. Pranziamo là (verso le 4) e ripartiamo con direzione Serbia. LUngo la strada un pennuto decide di suicidarsi sfracellandosi contro la mascherina di Edd che fortunatamente non riporta danni. L'ingresso in Serbia lo facciamo da un posto secondario (no autostrada)e dopo i soliti 40 minuti di attesa e l'interrogatorio del funzionario di turno che voleva sapere dove andavamo.
La Serbia appare desolante: strade dissestate e vuote, povertà dilagante, cumuli di rifiuti in fiamme e cani morti ai cigli della strada. Primo impatto davvero non positivo. Arriviamo a Belgrado intorno alle 22, decidiamo di pernottare per la prima volta in campeggio. Troppo stanchi per girarsi la città , restiamo in campeggio: cena, doccia calda e letto.
1 agosto.
Belgrado. Partito prevenuto per quanto visto il giorno prima, mi sono dovuto ricredere. Ho trovato la città molto carina anche se palesemente martoriata dall'ultmio conflitto. Blocks immensi si ergevano in periferia, case diroccate e alberghi IMMENSI (come l'hotel Jugoslavia, noto per il bombardamento del '99) lasciati a morire. Ma il centro racchiudeva una serie di soprese che nessuno di noi si aspettava. Lasciamo il Joker sotto l'attenta (?) vista di un parcheggiatore abusivo, e ci giriamo il centro. Centro che si concentrava praticametne su una strada principale, che portava al "Kalemegdan", una sorta di castello-forte nei cui pressi vi erano zoo, osservatorio, planetario, museo della guerra, ecc ecc. Oltre a tutte queste cose c'era anche una bella vista che dava sulla confluenza tra i due fiumi che attraversano Belgardo, Sava e Danubio. Pranzo tipico ad un baracchino vicino al mercato, giro ancora nelle vie del centro. Chiudiamo il pomeriggio con la visita alla "Great War Island", isoletta collegata alla terraferma da un ponte interamente costruito da piccole zattere in metallo tenute insieme. Andiamo quindi verso Edd, ci cambiamo, e dopo aver chiesto qualche info sul dove cenare e cosa fare dopo cena, ci dirigiamo verso il "Question Mark", ristorante molto carino e dove si mangia MOLTO BENE spendendo davvero poco. Cena tipica serba, anche qui la carne la fa da padrona. Giriamo un pò per il centro ma a quanto pare, a detta dei Belgradesi, la gente in questo periodo si è spostata tutta verso la costa orientale (Varna) e quindi non c'è molto da fare. Ci facciamo qualche birra e torniamo in campeggio.
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