El brič

In queste terre di confine, la nostra parlata si è arricchita nel tempo di vocaboli ed espressioni provenienti dalle tante culture che qui si incrociano o che si sono incrociate. Parole tedesche, slave, venete, greche, francesi, opportunamente adeguate al nostro modo di parlare, fanno ormai parte del nostro vocabolario, alcune con un uso pressoché quotidiano, altre facendo rare e fugaci apparizioni ma mai scomparse del tutto. Di una, fra queste ultime, ho un vago quanto caro ricordo, che mi rimanda a quando, bambino, passavo qualche giorno dai nonni e per la notte mi preparavano un brič. Di chiara derivazione slovena, significa modesto giaciglio, lettino, anche cuccia, se vogliamo. E quando veniva l’ora: «Ala! ‘ndemo in brič!». E ora, a tanti, forse troppi, anni di distanza, un simpatico, piccolo giaciglio ospiterà ogni tanto me e Marinella in qualche giorno via da casa. Con una differenza: che el brič non sarà sempre nello stesso posto ma dove decideremo noi e di conseguenza dove ci porteranno le ruote di cui questo brič, a differenza dell’altro, è dotato.

Uhm... che bella descrizione, del Brič....

E che bello lui! Bravo Marino... bella "presa".

Ciao Marino,bel ''racconto'' e complimenti.......

Cavolo bel mezzo... :applausi: complimenti!
:fiori:

L'attesa è stata premiata!!!E' veramente bello!
Non vedo l'ora di vederlo dal vivo!

Bellissimo tanto quanto la spiegazione